Voci per la Palestina
A cura di Assemblea aperta per la Palestina
Programmato il
Lunedì | 11:15 | 11:25 | |
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Lunedì | 17:45 | 17:55 | |
Martedì | 11:15 | 11:25 | |
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Mercoledì | 11:15 | 11:25 | |
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Giovedì | 11:15 | 11:25 | |
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Venerdì | 11:15 | 11:25 | |
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Storie e testimonianze
Nell'ultimo anno il fuoco militare israeliano ha ucciso decine di migliaia di persone, per lo più civili. Migliaia di bambini e bambine agonizzano sotto le macerie di città rase al suolo. Il silenzio dei governi occidentali è diventato insopportabile e il senso di impotenza di noi persone comuni enorme.
È di fronte a tutto questo che un piccolo gruppo di cittadini e cittadine del nostro territorio, ha deciso di dar vita all'Assemblea aperta per la Palestina, con l'obiettivo di non voltarsi più dall'altra parte, di non lasciare che tutto avvenga con la complicità di un silenzio assordante. Voci per la Palestina è una delle azioni prodotte da questo percorso, grazie al sostegno di Contatto Radio. L'idea di fondo è che le storie e le testimonianze abbiano la forza di toccare corde umane profonde, di non lasciarci in balia delle sole e aride analisi geopolitiche e di farci sentire - e quindi comprendere - che in quei territori ci sono persone, proprio come noi, e che la prima cosa che possiamo fare per non lasciarle sole in un inferno terribile, è far sentire la loro voce, raccontare le loro storie, trasmettere le loro speranze e le loro disperazioni, far sentire, in fondo, la loro umanità.
È di fronte a tutto questo che un piccolo gruppo di cittadini e cittadine del nostro territorio, ha deciso di dar vita all'Assemblea aperta per la Palestina, con l'obiettivo di non voltarsi più dall'altra parte, di non lasciare che tutto avvenga con la complicità di un silenzio assordante. Voci per la Palestina è una delle azioni prodotte da questo percorso, grazie al sostegno di Contatto Radio. L'idea di fondo è che le storie e le testimonianze abbiano la forza di toccare corde umane profonde, di non lasciarci in balia delle sole e aride analisi geopolitiche e di farci sentire - e quindi comprendere - che in quei territori ci sono persone, proprio come noi, e che la prima cosa che possiamo fare per non lasciarle sole in un inferno terribile, è far sentire la loro voce, raccontare le loro storie, trasmettere le loro speranze e le loro disperazioni, far sentire, in fondo, la loro umanità.