Linea 77, la musica non è finita
pubblicato da Redazione il 25 Novembre 2013
Nuova provocazione per i torinesi Linea 77 “C’eravamo tanto armati”, l’EP di prossima uscita (Gennaio 2014), il secondo lavoro per l’etichetta torinese INRI che segue l’EP del 2012 “La speranza è una trappola”.
“C’eravamo tanto armati” è il seguito di “La speranza è una trappola”, due EP che vogliono essere insieme come un lavoro unico. Così ci dice Nitto, il cantante dei Linea 77, che in un’intervista a Meltin Pop racconta i 12 mesi dall’uscita dal gruppo di Emiliano, uno dei due cantanti che condivideva il fronte del palco proprio con Nitto
Nuova provocazione per i torinesi Linea 77 “C’eravamo tanto armati“, l’EP di prossima uscita (Gennaio 2014), il secondo lavoro per l’etichetta torinese INRI che segue l’EP del 2012 “La speranza è una trappola“.
C’eravamo tanto armati è il seguito di “La speranza è una trappola“, due EP che vogliono essere insieme come un lavoro unico. Così ci dice Nitto, il cantante dei Linea 77, che nell’intervista a Meltin Pop racconta i 12 mesi dall’uscita dal gruppo di Emiliano, il cantante che condivideva il fronte del palco proprio con Nitto – episodio raccontato anche dagli Elio e le storie tese nella canzone “Il complesso del Primo Maggio” – ma che ha visto il ritorno dei Linea 77 ad un sound delle origini, testi pieni di spunti sul mondo e sulla società in cui viviamo e un tour che li ha portati sui palchi di tutta Italia.
Da pochi giorni è uscito il video del nuovo singolo, dal titolo come sempre programmatico: “L’involuzione della specie”, e Nitto ci spiega come nonostante il retrogusto amaro che lasciano testo ed immagini, la voglia è quella di lanciare un messaggio positivo, di ripresa dalle tante “crisi” (economica, ma soprattutto di idee) che ci affliggono.
Da pochi giorni è uscito il video del nuovo singolo, dal titolo come sempre programmatico: “L’involuzione della specie”, e Nitto ci spiega come nonostante il retrogusto amaro che lasciano testo ed immagini, la voglia è quella di lanciare un messaggio positivo, di ripresa dalle tante “crisi” (economica, ma soprattutto di idee) che ci affliggono.