Maltempo, inizia la conta dei danni
pubblicato da Redazione il 20 Gennaio 2014
Iniziano i bilanci dei danni nei territori di Massa Carrara, Versilia e Liguria dopo quattro giorni di pioggia battente. A Massa stamani si è verificato un altro cedimento del manto stradale in localita Ca’ Di Cecco, strada immediatamente ripristinata. Il sindaco Alessandro Volpi parla di una somma ingente che andrà intercettata in Regione per il ripristino e la messa in sicurezza delle zone più a rischio. Intanto continua lo stato di calamita naturale e la preoccupazione piu alta rimane sulla frazione montana di Casette, dove ieri pomeriggio la strada è ceduta di 15 cm. Cinque famiglie, per un totale di 15 persone, sono state evacuate per il rischio crolli.
A Carrara, grande apprensione tra i residenti di via Casalina a Bonascola: la zona, finita sott’acqua nel corso dell’alluvione del 2012, continua a essere soggetta ad abbondanti allagamenti. Alcuni residenti hanno ripetutamente segnalato all’amministrazione e alla prefettura i problemi della strada, denunciando abusi edilizi e la necessità di interventi sul reticolo minore, oltre alla mancata attuazione di un’ordinanza e l’interruzione dei lavori di messa in sicurezza di una tombatura che attraversa una proprietà privata. Ancora ieri i seminterrati, i garage e i giardini di diverse abitazioni sono stati invasi dall’acqua.
Anche in Versilia allagamenti e preoccupazione soprattutto a Pietrasanta, dove il sindaco Domenico Lombardi parla di danni ingentissimi. Serviranno interventi da “Milioni di euro” ha detto Lombardi che ha chiesto al presidente della provincia Baccelli ed ai parlamentari di muoversi affinché sia decretato lo stato di calamità naturale per consentire il reperimento di risorse regionali e statali.
L’allerta meteo in Liguria è terminata con un triste strascico di tragedie e di recriminazioni. Le ferite inferte dalla pioggia al territorio ligure sono molte e ad ogni angolo della regione.
“Insieme ad una nuova mappatura per un territorio che si sta riconfigurando, che ha il 98% dei comuni in zone a rischio frana o alluvione e 160mila abitanti che vivono o lavorano in zone rosse, auspichiamo proceda anche una indagine delle procure, per verificare la legittimità delle costruzioni e dei manufatti che oggi vediamo essere stati costruiti in zone evidentemente pericolose”. Così commenta Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, e continua “La politica dovrebbe avere il coraggio di mettere in discussione i finanziamenti e gli investimenti dei privati come Autostrade per l’Italia e tutti i concessionari più in generale, che propongono solo nuove infrastrutture che non portano alcun beneficio per diminuire il dissesto idrogeologico, anzi rischiano di aumentarlo“
Di seguito potete riascoltare i servizi di Melania Carnevali e Giuliano Faggioni.
Foto di Alessandro Del Dotto