“Anche i beni estimati sono beni pubblici”

È questo in sostanza il contenuto del parere redatto dal professor Emanuele Conte, ordinario di Storia del Diritto Medievale e Moderno all’Università di Roma Tre, illustrato oggi in Commissione Marmo a Carrara e richiesto nei mesi scorsi da Regione Toscana e Comune di Carrara per far luce sulla natura giuridica dei cosiddetti beni estimati.

Il documento di venti pagine degli accademici dovrebbe rappresentare la base su cui l’amministrazione fonderà la revisione del Regolamento degli agri marmiferi, con la soggezione al canone di concessione dei beni estimati al pari delle altre cave di marmo di Carrara.

Non sono comunque mancate subito le polemiche: l’opposizione, in testa Movimento 5 Stelle e Carrara Bene Comune, ha attaccato l’amministrazione sostenendo che in tutti questi anni ci sia stata una “inutile perdita di tempo e di denaro“, perché i beni estimati dovevano già considerarsi superati con la nota sentenza della Corte Costituzionale del 1995.

Per tutti i dettagli sulla questione, a fondo pagina trovate il servizio di Cinzia Chiappini andato in onda oggi durante il nostro notiziario locale delle 17 e 40.

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