La Factory, quella “originale”, era il nome dello studio newyorkese di Andy Warhol, negli anni ’60. Un luogo di sperimentazione, di avanguardia, dove venivano ospitati artisti, personaggi famosi, amici di Warhol, dove le arti si univano e ne venivano create di nuove.
Lunatica Festival, quest’anno, ha voluto riprendere questo spirito, creando uno spazio dedicato ai linguaggi innovativi: teatrali, musicali, visivi. Ecco quindi la S. Giacomo’s Factory, la novità principale di questa XXI edizione, allestita all’interno dell’Ex Ospedale San Giacomo di Carrara, luogo dove si porterà la cultura per fare r-esistenza: resistenza al deserto culturale, resistenza a chi crede che non sia possibile, per i giovani, lavorare nel mondo dell’arte e dello spettacolo, resistenza a chi crede che sia più possibile rinnovare.
Non sono casuali quindi le scelte fatte su Carrara. Innovazione dei temi e delle modalità espressive ma anche ricchezza dei linguaggi sono gli aspetti significativi di una Factory rivolta in modo particolare ai giovani, ma anche a chi continua a fare ricerca in direzione ostinata e contraria.
Una proposta che non è ormai più solo una proposta di utilizzo di una struttura che può offrire ancor più grandi opportunità per la politica culturale di Carrara e non solo.
Si comincia a resistere con “E la bellezza non potrà cessare“, con Sabrina Iannello e per la regia di Giovanni Delfino, su testi di Alda Merini e musiche di Igor Stravinsky, di scena al San Giacomo il 18, il 19 e il 20 luglio.
Si prosegue la sera del 25, 26 e 27 luglio, con “Le cose dietro il sole“, con Matteo Ciucci e Sabastiano Rossi, e di nuovo il 27 ed il 28 luglio, con “Black block” de Il Giardino delle Parole, e il 29 e 30 luglio luglio con “Which side are you on?“, una produzione di Semi Cattivi con Roberto Latini.
Di seguito, potete ascoltare l’intervista a Giovanni Delfino, Sabrina Iannello e Sabrina Tucci realizzata all’interno della S.Giacomo’s Factory, durante le prove dello spettacolo “E La Bellezza Non Potrà Cessare“