Mario Perrotta, Miglior Attore al Premio Ubu 2013
pubblicato da Redazione il 10 Dicembre 2013
Lunedì 9 dicembre sono stati consegnati al Piccolo di Milano, i premi Ubu, il riconoscimento più importante di teatro in Italia. Il premio che prende il nome dall’opera teatrale Ubu re (Ubu roi) del drammaturgo francese Alfred Jarry, è stato fondato nel 1979 dal critico Franco Quadri e da allora ha premiato i migliori spettacoli, registi ed attori teatrali.
Quest’anno, il premio come Miglior Attore è andato a Mario Perrotta per il suo monologo “Un bès – Antonio Ligabue”. Perrotta, ai microfoni di Meltin Pop, ha parlato del suo discorso di ringraziamento per il premio, che è iniziato con tre parole chiave: onore, condivisione e dedica: l’onore di ritirarlo insieme a Carlo Cecchi, vincitore ex aequo del premio, che è stato per Mario Perrotta fonte di ispirazione, sin da quando lo vide per la prima volta in scena nella sua memorabile interpretazione di “Finale di partita”di Samuel Beckett; condivisione, perchè il progetto su Antonio Ligabue ha preso vita anche grazie a molte collaborazioni, in Italia e all’estero, e questo premio va in parte a queste persone; inoltre i premi si dedicano, e questa volta la dedica va al suo presente e al suo futuro, ovvero alla moglie e al figlio.
C’è spazio anche per tirare le somme e parlare dello stato di salute del teatro in Italia, che come molte arti, dalla musica al cinema, non se la passa bene. L’Italia investe in cultura 1/10 rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania. “Di cultura si vive e si mangia” dice Mario Perrotta
Lunedì 9 dicembre sono stati consegnati al Piccolo di Milano, i Premi Ubu, il riconoscimento più importante di teatro in Italia. Il premio che prende il nome dall’opera teatrale Ubu re (Ubu roi) del drammaturgo francese Alfred Jarry, è stato fondato nel 1979 dal critico Franco Quadri e da allora ha premiato i migliori spettacoli, registi ed attori teatrali.
Quest’anno, il premio come Miglior Attore è andato a Mario Perrotta per il suo monologo “Un bès – Antonio Ligabue“. Perrotta, ai microfoni di Meltin Pop, ha parlato del suo discorso di ringraziamento, che è iniziato con tre parole chiave: onore, condivisione e dedica: l’onore di ritirarlo insieme a Carlo Cecchi, vincitore ex aequodel premio, che è stato per Mario Perrotta fonte di ispirazione, sin da quando lo vide per la prima volta in scena nella sua memorabile interpretazione di “Finale di partita”di Samuel Beckett; condivisione, perchè il progetto su Antonio Ligabue ha preso vita anche grazie a molte collaborazioni, in Italia e all’estero, e questo premio va in parte a queste persone; inoltre i premi si dedicano, e questa volta la dedica va al suo presente e al suo futuro, ovvero alla moglie e al figlio.
C’è spazio anche per tirare le somme e parlare dello stato di salute del teatro in Italia, che come molte arti, dalla musica al cinema, non se la passa bene. “Di cultura si vive e si mangia” e bisogna gridarlo forte soprattutto in Italia, dove si investe in cultura 1/10 rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania.
Oltre all’intervista realizzata in diretta, vi proponiamo anche quella realizzata a giugno 2013, in occasione della messa in scena del suo spettacolo all’interno del programma del Festival Lunatica.