“Le mani nel ferro”, il cantiere va in scena
pubblicato da Redazione il 5 Febbraio 2014
Ai microfoni di Meltin Pop, abbiamo intervistato Michele Bedini e Davide Faggiani, rispettivamente autore e interprete del monologo “Le mani nel ferro“, un progetto teatrale promosso dalla Fondazione Fincantieri. Con questo testo, Michele Bedini ha voluto restituire uno spaccato della vita di cantiere, a cavallo della seconda guerra mondiale, utilizzando racconti e testimonianze di ex dipendenti del cantiere e sulla base di documenti ed immagini conservati nell’archivio storico del Muggiano e di altre realtà archivistiche della città della Spezia.
Lo spettacolo, per la regia di Enrico Casale, ripercorre gli eventi storici che hanno segnato la vita della città e della nazione, dagli anni ‘30 alla fine della seconda guerra mondiale, visti attraverso gli occhi e la voce di un operaio del cantiere navale del Muggiano. La testimonianza di una vita faticosa, fatta di sacrificio e dedizione, di lavoro duro e passione. Uno sguardo emozionato alla vita degli operai, che ieri come oggi continuano a costruire navi, attraverso cinque tempi della vita del protagonista, tracciata sullo sfondo della storia italiana.
Brunello Fiore, un operaio dei cantieri del Muggiano, è un tranquillo padre di famiglia, sposato e con due figli. E’ tra gli operai che hanno contribuito alla costruzione dell’incrociatore Zara e che nel 1930 assiste al suo varo tra la folla festante. In cantiere Brunello ha un amico, il Gio’. Con lui condivide la fatica e i problemi di tutti i giorni, con lui affronta i mutamenti che la storia porrà sui loro passi. Le tragedie private di chi rischia quotidianamente la propria vita sul lavoro, si intrecciano con quelle della guerra. I nazisti occupano i cantieri, requisiscono le macchine, deportano. Ma gli uomini resistono e la vita tornerà con tutte le sue speranze.