Tsundoku

Ogni giorno solo in Italia vengono stampati decine di nuovi libri: 80mila all'anno prodotti da 1.800 case editrici. E non contiamo il fenomeno del self publishing. Troppi per leggerli tutti. Per fortuna, un modo c'è. In Giappone la parola "Tsundoku" vuol dire "comprare libri e impilarli senza leggerli".

E allora parliamo di libri che non leggiamo: decine di titoli che ho raccolto nei miei viaggi in rete, in libreria e sulle bancarelle di tutta Italia (e non solo). Sono tutti libri che probabilmente non leggo ma che sicuramente non butto via.

Non sono necessariamente libri mainstream: trovate un bestseller di grande diffusione (ma c'è un motivo particolare e non ovvio per cui è presente) accanto a una vecchia edizione scomparsa da tempo, e magari c'è anche un libro straniero non ancora arrivato in Italia (introdotto come "forse ne sentirete parlare ancora, intanto l'avete sentito prima qui) e tanta roba di nicchia o talmente classica che probabilmente non l’avete letta neanche voi.

Ho iniziato a scrivere Tsundoku come rubrica nella mia newsletter domenicale Mostly Weekly e adesso comincio a parlarne in radio e in rete. Ogni puntata racconta un libro diverso e dura cinque minuti. Va in onda tre volte la settimana e poi, nel week end, va in replica con tutti e tre i libri insieme.

L'obiettivo? Alzare l'asticella delle letture mantenendo tuttavia un approccio chiaro e parlare un po' di libri che non abbiamo letto.

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