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Linda Sharrock (8 – fine)

pubblicato da il 23 Giugno 2019


Dalla metà degli anni novanta ad oggi la discografia di Linda Sharrock si allunga con diversi altri album, e con in mezzo un drammatico spartiacque nella sua vita e nella sua carriera. Uno degli album più pregevoli fra quelli in cui è apparsa assieme a Wolfgang Puschnig è Dream Weavers, inciso nel ’97 in trio con il francese Michel Godard, specialista della tuba e di un antico strumento come il serpentone. E con due musicisti francesi scelti da lei la Sharrock nel 2003 incide Confessions, a lei intestato: il pianista Stephan Oliva e il contrabbassista Claude Tchamitchian le assicurano un accompagnamento molto asciutto, che mette in risalto le sue qualità e la sua originalità interpretativa. Nel 2005 e nel 2007 escono i due volumi di Late Night Show, intestati alla Sharrock e a Puschnig, che li incidono con l’idea di riprendere dei brani molto popolari, da Love Me Tender a Besame Mucho, proponendoli in versioni decisamente insolite. Poi nel 2009, a 62 anni, Linda Sharrock rimane vittima di un pesante ictus, che la lascia parzialmente paralizzata e incapace di parlare. La sua vita di artista sembra finita. Ma un giorno il grande contrabbassista Henry Grimes, uno dei protagonisti del free jazz degli anni sessanta, le fa visita nella sua casa di Vienna e si mette a suonare per lei il violino: e improvvisamente Linda Sharrock si mette a cantare: sono solo dei suoni, come dei lamenti. Poi il sassofonista austriaco Mario Rechtern la aiuta a tornare alla musica: i mezzi vocali della Sharrock sono a questo punto limitati, ma è come se nelle sue nuove condizioni Linda Sharrock ripartisse dalla sua vocalità nel free jazz ribollente che aveva vissuto tanti decenni prima. Forte della sua esperienza, la Sharrock sviluppa una propria nuova poetica, una sua espressione potente, estrema, dentro una musica anch’essa estrema: in coerenza con il suo passato. Il suo triplo Lp The Abissity of The Ground va esaurito e diventa di culto. E chi in questi ultimi anni ha assistito alle esibizioni di Linda Sharrock con le sue nuove compagini, con Mario Rechtern e con il chitarrista Max Bogner, in arte Margaret Unknown, parla di performance estremamente emozionanti.

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